A cura della Redazione

“Siamo contente di aver offerto un’altra grande serata alla città di Torre Annunziata”. Non nascondono la soddisfazione le proprietarie del locale “Nonsolocaffè Reload” di Torre Annunziata. Milena Altobelli, Annalisa Ricciardelli e Rossella D’Avino, che dal lontano 2011, mattone dopo mattone, hanno trasformato un locale che si trova in uno spicchio di territorio mortificato da degrado e da abbandono, in una sorta di isola felice, di centro culturale, e punto focale per la socializzazione dei giovani.

Una sfida vinta quella delle tre ragazze, tra una delicata tisana, uno squisito panino, e piatti della tradizione culinaria napoletana. “The Last dance”, una sorta di mix tra live e serata danzante, è soltanto un arrivederci alla prossima stagione tra sorrisi e balli.

Prima l’apertura del live con Kenai, e poi il concerto del cantautore Parrelle che per l’occasione presenta anche il suo album Non lo facciamo più. Insomma, un inno alla cultura, una parola che da queste parti suona particolarmente indigesta e di difficile pronuncia, quasi come se non appartenesse alla lingua italiana.

Nelle parole di Milena Altobelli, tutta la consapevolezza di aver costruito qualcosa di importante destinato a raggiungere il linguaggio giovanile tra mille difficoltà: “Oggi - dice Milena - portare avanti questo tipo di eventi, è una vera e propria battaglia, soprattutto nel nostro contesto, dove si respira una certa stanchezza, un vero disamoramento verso la cultura.

Esistono mille modi per aggregarsi, e noi abbiamo sempre scelto quello che fa stare bene in gruppo, che invita i ragazzi alla socializzazione, con, sullo sfondo, un motivo culturale.

Una conquista, dal momento che è sotto gli occhi di tutti la crisi della cultura anche per quello che sta accadendo nel mondo. II nostri live – continua Milena – vedono protagonisti artisti che urlano il disagio e si avvicinano ai giovani. Con rammarico - aggiunge - devo confessare che l’attenzione va scemando. La gente vuole chiudere le orecchie e vuole girarsi dall’altra parte”.

Via Parrella è la strada dove abita da sempre, ed è in questa strada, che ogni giorno si sveglia sotto lo sguardo severo e agrodolce del Vesuvio, che ha iniziato a scrivere, e così ha decisodi portarla sempre nel nome d’arte: sì, il nome della strada è al singolare, ma la meraviglia intrinseca del dialetto napoletano, ha trasformato il nome Parrella in Parrelle.

Ed è lui, questo artista arrivato ad un tiro dii schioppo da corso Vittorio Emanuele III, a chiudere la serie di appuntamenti al “Nonsolocaffè".

“Non lo facciamo più” l’album di Parrelle, è il regalo che il locale delle tre lady oplontine che danno appuntamento per la prossima stagione.

“Fare un disco resta una delle cose più romantiche in questo mondo”, afferma Parrelle. Lo ammette, senza aver paura di ammetterlo con la voce fiera, il petto gonfio e il sorriso nascosto da un velo d’imbarazzo A fare i dischi però ci vuole anche coraggio e una malinconica consapevolezza nel raccontare un qualcosa che difficilmente ritornerà. ‘Non lo facciamo più’ è il titolo di questo disco che va sorseggiato, come una tisana delle 17.00 di un giovedì pomeriggio di marzo.

‘Non lo facciamo più’, quattro parole che racchiudono un universo di storie vissute, legami di cartapesta e sogni oversize. Le canzoni fanno sempre bene e questo disco ne porta con sé undici: sarebbe bello immaginare queste undici tracce legate da un filo invisibile, come a tenersi quasi per mano, come a stringersi così forte da lasciare i segni sulle dita. Traccia dopo traccia, c’è l’amore nei ricordi, ci sono i ricordi e l’amore che fanno giri immensi, parlano in dialetto, passando per Napoli e poi Roma e poi Milano per poi tornare a casa”.

Il disco è stato prodotto tra Roma e Milano, con la partecipazione lato produttori di Ayellow, Heysimo, G-laspada, Delta, Rebecca Palazzolo e Marco Proietti.

MAURIZIO SANNINO